Ricordo che verso il 1998 mi chiamò per telefono, non ricordo se a
casa o al lavoro, un tale José Maria Arguedas. In quel periodo, a causa
della mia professione, ma ancor più per mio interesse, ero piuttosto legato
al mondo del ciclismo. José Maria voleva parlarmi e avere il mio parere
sulla sua salute e sull’allenamento. Dal primo momento mi resi conto che
era un individuo preciso e organizzato: la sua anamnesi, i suoi esami clinici…,
tutto perfettamente in ordine. Poco tempo dopo, incontrai José
Maria in un programma radio sul ciclismo, in cui lui era il responsabile
della sezione delle Granfondo. Da allora, non è più José Maria: è diventato
Chema.
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